Conosciamole meglio: Giorgia Avenia

Giorgia Avenia è nata a Reggio Emilia.
E’ stata solo una “fatalità” – ci racconta la nuova palleggiatrice azzurra – dovuta al caso che sia mio padre che mia madre giocavano nella città emiliana –
Giorgia infatti è figlia d’arte: suo padre giocava a pallacanestro, sua madre a pallavolo. A quel tempo proprio nella città del Tricolore.
In effetti sono cresciuta a Colleferro, a due passi da Roma, dove ho iniziato a frequentare i corsi di minivolley alla tenerissima età di sei anni. Poi sono passata nelle giovanili del Volley Labico, un piccolo comune della cintura metropolitana della capitale e da lì è iniziata la mia carriera di atleta –
A dispetto dell’età ancor giovane – ha compiuto in aprile ventiquattro anni – Giorgia parla come una che sa soppesare ogni stilla della propria esperienza. Come una che assegna valore alle cose, per renderle ancora più solide.
– Quando mi è arrivata la proposta del Tremestieri, non ho esitato ad allontanarmi da casa e a sposare il progetto del club etneo. Ho capito subito che se non avessi sfruttato l’occasione che il destino mi offriva, avrei finito per pentirmene presto. Così mi sono trasferita alle falde dell’Etna dove ho trascorso tre anni davvero belli e importanti. Là ho avuto tra l’altro modo di giocare con ragazze che voi ben conoscete quali Chiara Scirè e Federica Foscari, con cui è nato un rapporto d’amicizia davvero splendido. E’ un periodo che ricordo con piacere, con particolare riferimento al terzo anno – l’ultimo – disputato in B1 –
Quindi il passaggio al Padova, ancora in B1.
– Ho sperimentato con piacere l’avventura al nord. In veneto ho maturato un’esperienza davvero valida. Quella che finora penso sia stata la più affascinate della mia ancor breve carriera. Abbiamo partecipato ai play-off per la promozione in A2, perdendo solo la semifinale contro quel Mondovì che poi ottenne la promozione –
A tal proposito le chiediamo quale ritenga esser stato il momento più importante della sua “vita” sportiva – Quando sono andata via da casa – ci risponde senza mezzi termini, con una schiettezza degna della massima attenzione.
Quindi l’approdo in A2, prima a Caserta – Non è stata una bella annata. Ho giocato poco e il fatto mi ha innervosita parecchio, rompendo il feeling con l’ambiente ancor prima di crearlo – e quindi, la scorsa stagione, a Baronissi – Un torneo ricco di soddisfazioni, ci siamo salvate senza patemi d’animo e io ho potuto dimostrare tutto il mio valore. Sono andata via dalla provincia di Salerno davvero soddisfatta –
Adesso Marsala, un’altra avventura ricca di stimoli.
Si, ne sono convinta. Le condizioni ci sono tutte e giocare per il terzo anno consecutivo in A2 mi rende sempre più sicura delle mie possibilità. Marsala è l’ambiente ideale, tranquillo ma passionale allo stesso tempo. Non vedo l’ora di cominciare e mando un saluto a tutti i miei nuovi tifosi –
Benvenuta Giorgia, ti aspettiamo – (intervista di Umberto Li Gioi)

REDATTO E PUBBLICATO DA UFFICIO STAMPA