La Sigel ingoia un altro boccone amaro, anzi stavolta addirittura amarissimo. Denso di fiele. L’ennesima serata storta ha rovinato una festa pronta a esplodere, con la terza vittoria di questo campionato che sembrava ormai lì lì per essere colta.
E’ andato quindi a vuoto il primo match-point per provare, in extremis, a rientrare nel giro salvezza. Rendendo la stessa appesa a quel lumicino di speranza che dovrà essere comunque l’ultima a morire. Una vittoria gettata alle ortiche, con un paio di decisioni arbitrali “incomprensibili” che hanno poi indrizzato il finale di gara – leggasi tie-break – verso l’esito favorevole alla Golem Olbia. Che, nonostante una partita non certo trascendentale, è riuscita a mantenere i nervi saldi e ottenere il massimo dall’ingarbugliata situazione. Il fatto paradossale è però che la Sigel a quel maledetto tie-break non doveva nemmeno arrivarci. Nel senso che le azzurre tenevano ormai saldamente in pugno la contesa. Così, in uno scenario da psicodramma collettivo, sono volati via due punti importantissimi. Forse decisivi, in vista soprattutto delle prossime gare in calendario.
Starting six: Giangrossi rinuncia alla pluridecorata Jenny Barazza, acciaccata, e manda in campo Spinello in palleggio, Bartolini e Cecconello centrali, la giapponese Uchiseto e Giulia Melli di banda, Nikolett Soos opposto e Barbagallo con la maglia di libero. Campisi risponde con Giulia Agostinetto in cabina di regia, Furlan e Facchinetti centrali, Merteki e Rossini schiacciatrici, Jessica Ventura opposto e Claudia Marinelli libero.
La gara: Il primo set ha tutti i crismi tipici delle fasi di studio, almeno fino a una buona metà dello stesso. Due squadre che appaiono impacciate, ma ancor di più timorose di prestare il fianco. Così la Sigel conduce le danze mantenendo un risicato vantaggio fino al 10-9, realizzato da Eleonora Furlan. Chi sembra averne di più è Agnese Cecconello, brava a muro e in fase di realizzazione. Sul 10-12 Campisi cambia l’opposto, mandando in campo Rebecca Perry al posto della Ventura. Ma chi prova a tenere il passo è sempre l’instancabile Jasmine Rossini, che prova a togliere in ogni occasione le castagne dal fuoco a una Sigel titubante, ma estremamente volenterosa. Olbia allunga, con Cecconello, Bartolini e Soos che pigiano sull’acceleratore. Il tecnico azzurro cambia anche palleggiatore: dentro Mucciola per Agostinetto. La Sigel ha un’impennata: un break di sei punti la riporta in partita. Grazie anche a un ace della Merteki e alla stessa Perry che chiude uno scambio combattutissimo (19-21). Giangrossi cambia a sua volta palleggiatore: Simoncini per un’incerta Spinello. Rossini realizza il punto del quasi-aggancio (20-21). Il PalaBellina s’infiamma, ma l’allungo decisivo è della Golem Olbia, che chiude il set sul 21-25, prima con Cecconello che schiaccia di forza sotto rete riprendendo una corta respinta, poi grazie a una conclusione lunga della Perry. Avvio altrettanto equilibrato della seconda frazione. La Sigel, con Rebecca Perry ancora in campo, appare però molto più determinata e acquisisce un buon vantaggio (12-8). L’italo-americana entra nel vivo del match e le sue bordate diventano letali per le atlete sarde, fino al 15-11. L’apporto di Jasmine Rossini resta costante. Ci prova ancora la solita Cecconello ad alleggerire il divario, realizzando due aces consecutivi (16-14). Torna in campo Mucciola per Agostinetto e Ventura per Perry. Merteki realizza il punto del 18-14. Ventura beffa tutti con un tocco liftato realizzando il 20-16. Campisi cambia ancora la diagonale. Olbia resta in partita fino al 23-21. La Perry realizza il 24-21. A chiudere il set sul 25-22 è Fabiola Facchinetti con una fast vincente, dopo l’ultimo tentativo della Melli e un’ottima difesa di Claudia Marinelli. Dopo due frazioni tutto sommato equilibrate l’inizio della terza è fulminante: la Sigel realizza punti su punti. Macinando le avversarie con break prepotenti e un piglio devastante: in pochi minuti il set sembra già deciso, quando Rebecca Perry mette a terra il dodicesimo punto (12-2). La stessa Uchiseto, ottima interprete del match, appare travolta dalla foga delle azzurre. Poi la Sigel, anche logicamente, rallenta. Consentendo alle ragazze sarde di provare a risalire l’impervia china. Quando Giulia Melli realizza il punto del 15-9, i timori fino a quel momento imprevisti, emergono in tutto il loro effetto fuorviante. Le azzurre comunque non danno mai la sensazione di cedere alla rimonta avversaria. Anche se alcune piccole sbavature consentono alla Uchiseto, in crescita assieme alla Melli, di ridurre a poco a poco lo svantaggio. Sul 23-21 la frazione appare incredibilmente riaperta. Ci vuole un guizzo di capitan Agostinetto per chiuderla sul 25-21. Molti tirano un sospiro di sollievo. Altrettanto dirompente per la Sigel è l’inizio del quarto set. Quello che, nell’immaginario di tutti, dovrebbe condurre dritti dritti alla conquista del match. Il parziale di 8-0 sembra davvero un buon viatico. Olbia appare allo sbando, Spinello inizia a peccare nel palleggio, Giangrossi effettua alcuni cambi per provare a dare la scossa. Fino a quando Mami Uchiseto non prende per mano la sua squadra e la lancia verso l’incredibile recupero. Se a ciò si aggiunge la crescita di Giulia Melli, ecco che per la Sigel la frittata è bella e servita. La stessa Melli mura per due volte consecutive la Perry e lancia la volata. La Sigel appare intimorita e si sgonfia. Ancora Giulia Melli, con un pallonetto, confeziona il sorpasso (15-16). Ci prova Rossini a tenere a galla la Sigel, ma Uchiseto diventa l’ago della bilancia. Difende e attacca in maniera impeccabile. Merteki confeziona il 20-20, ma prima Melli e poi due aces della Bartolini regalano a Olbia quattro set-ball. Ci pensa – guarda caso – ancora Giulia Melli a mettere il sigillo sulla frazione. Ancora una volta murando senza pietà un attacco azzurro. Il tie-break si materializza così nel peggiore dei modi e appare subito appannaggio della squadra ospite, che lo conduce sempre in vantaggio sino al 7-8. Le azzurre però non demordono: recuperano bene e sorpassano le avversarie, grazie a due incertezze in palleggio di Natasha Spinello. Sul 12-13 entra in scena il primo arbitro, che vede in campo una parallela della solita Uchiseto. La palla, a parer di tutti, era nettamente oltre la riga. Si accendono gli animi, in campo e sugli spalti. Chi riesce a tenere i nervi saldi è sempre Mami Uchiseto, che realizza il punto decisivo. Olbia vince 12-15. Portandosi a casa due punti che vogliono dire salvezza, lasciando la Sigel in un mare di guai.
Sigel Marsala Volley – Golem Olbia 2-3 (21-25/ 25-22/ 25-21/ 20-25/12-15)
Sigel Marsala Volley: Mucciola, Cazzetta (L), Furlan 7, Rossini 26, Merteki 16, Marinelli (L), Agostinetto 5, Murri, Facchinetti 6, Ventura 3, Perry 16 – All. Ciccio Campisi
Golem Olbia: Simoncini, Iannone 4, Uchiseto 19, Spinello 1, Fusani, Bartolini 8, Soos 4, Cecconello 19, Melli 22, Barbagallo (L), Caboni, Barazza, Murru, Branca – All. Pasqualino Giangrossi
Arbitri: Matteo Selmi, Marta Mesiano
Spettatori: 150 circa
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