Jasmine Rossini, schiacciatrice, un metro e ottanta d’altezza, è il terzo colpo di mercato della Sigel Marsala Volley. Nata a Bollate nel giugno del 1992, arriva dal’Olimpia Cmc Ravenna – Una strana storia quella della mia ex squadra – evidenzia subito la neoarrivata – Nella città romagnola infatti coesistevano due squadre, entrambe in B1. Noi, con innumerevoli sacrifici, siamo riuscite a spuntarla sulla storica Teodora. Sospinte anche da quella grinta e da quelle motivazioni in più che ti offre il campanilismo di un confronto stracittadino. Ci sono così elementi che non fanno altro che migliorare la coesione del gruppo e che ci hanno portato a tagliare il traguardo prima delle nostre avversarie e concittadine, che poi sono state comunque promosse ai play-off – A Ravenna, sponda Olimpia, a dare una grossa mano alla squadra ci ha pensato proprio l’ex allenatore della Nazionale Marco Bonitta. Componente della compagine dirigenziale e uomo di grande esperienza – E’ stato fondamentale, specialmente quando, nei momenti di “fiacca” è riuscito a “bacchettarci con le giuste motivazioni. Riuscendo a farci tirar fuori le energie residue, buone ad aggiudicarci “la causa”. Poi però si è deciso, per motivi facilmente intuibili quanto opinabili, di iscrivere in A2 una sola squadra – Ma facciamo un passo indietro, per arrivare alle origini della carriera di Jasmine – Sin da bambina lo sport mi ha coinvolto e affascinato – ci racconta la schiacciatrice lombarda – e quando venne il momento di scegliere, in tenera età, che disciplina sportiva seguire, ho iniziato a sperimentare. In verità all’inizio sono andata un po’ a tentoni, provando prima l’atletica, quindi l’equitazione e il nuoto. Ma mi accorsi subito che quello che in realtà mi attirava di più erano gli sport di squadra. Così la sorte mi ha fatto incontrare la pallavolo, anche per seguire quelle amicizie che per un’adolescente rappresentano un legame indissolubile. Ho così iniziato a giocare a quattordici anni, a Novate, dove abitavo – Da lì il passo è stato facile: una volta messa in moto la macchina non si è più fermata – Ho giocato per tre anni nelle giovanili della Pro Patria Milano, disputando anche la serie D – Poi ricorda – A quei tempi facevo la centrale. Il salto nella vicina Novara è stato quasi automatico, ma ho preferito dare un freno alle mie ambizioni, barattandole con la mia istintiva voglia di giocare. La mia è stata una scelta di crescita e così a San Donà sono entrata a far parte dell’under 18 giocando anche in B1. Stavolta da banda, abbracciando quello che sarebbe diventato il mio attuale ruolo –Una scelta ponderata e premiata dagli sviluppi successivi della sua carriera: la A2, infatti, era lì, dietro l’angolo ad attenderla. Un anno a Verona e poi l’incredibile sorpresa di Rovigo – Sono andata nella città veneta dove la Beng avrebbe dovuto disputare la B1. Ma il destino ha voluto che la società fosse ammessa subito alla A2. E’ stata un’annata davvero positiva – aggiunge Jasmine – Un’annata durante la quale ho potuto maturare una gran bella esperienza. Nemmeno paragonabile a quella vissuta un paio d’anni prima a Olbia, dove abbiam vinto una sola partita nell’arco dell’intero campionato – L’atleta milanese entra così nel vivo della sua carriera, trasferendosi, nel 2014 a Orvieto, ancora in B1.
Sono due stagioni esaltanti, durante le quali la squadra umbra sfiora ripetutamente la promozione in A2 – Abbiamo disputato due grandi stagioni. Nella prima abbiamo sfiorato i play-off, acciuffati nel torneo successivo – La Zambelli Orvieto infatti viene estromessa dagli spareggi proprio da quel VolleyRò Casal de’ Pazzi che solo pochi giorni dopo avrebbe inflitto alla Sigel uno dei più grossi dispiaceri della sua storia – Eravamo convinte di farcela – racconta Jasmine – Anche perché ci siamo trovate di fronte una squadra molto giovane, che a dire di molti nutriva poche ambizioni. Ma abbiamo perso entrambe le gare, senza nemmeno la possibilità di accedere alla bella – Allora è colpa vostra, le diciamo, se quel Casal de’ Pazzi ci estromesse dalla serie A. E le raccontiamo di come la compagine romana diede un rosso dispiacere anche a noi – A questo punto ammetto che un po’ di colpa nostra è anche nostra – ammette, ridendo – Ma quel gruppo era davvero forte – Aggiunge poi che, nel suo primo anno a Orvieto, ha avuto modo di giocare con Valentina Biccheri, passata successivamente in azzurro. Della stagione a Ravenna abbiamo già detto all’inizio, una stagione importantissima durante la quale si è compiuta pienamente la sua maturazione – Sono una S2 – ci precisa – Ma ho giocato anche da S1. Preferendo la prima soluzione nell’ultimo periodo mi sono impegnata tantissimo per valorizzare e migliorare la ricezione – Volontà di ferro quella di Jasmine, supportata dalla grande passione per questo sport. Una passione, come raccontato, nata quasi “per caso” e diventata, anno dopo anno, parte integrante della sua vita – Non ho mai giocato al sud, eccezion fatta per l’esperienza “insulare” di Olbia. Il mio ragazzo, che gioca a volley anche lui, mi ha aiutato tantissimo in una scelta della quale sono entusiasta – poi aggiunge – Ho trovato una società che ha obiettivi precisi e che intende investire anche su risorse giovani, pronte a maturare ulteriore esperienza in serie A. Per crescere assieme – Chiara e determinata Jasmine. Chiara come le idee che ci espone e che la spingono avanti, determinata come le sue parole. Che per noi diventano un atto di fede. In bocca al lupo anche a te e benvenuta a Marsala.
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