Una Sigel implacabile demolisce Aprilia

L’esultanza irrefrenabile di Camilla Macedo, capitano indomito – una miscellanea di gioia, rabbia e furore agonistico – diventa l’emblema di una grande vittoria. Quella che tutto il gruppo azzurro, nessuna esclusa, ha saputo costruire tessera dopo tessera. Con abnegazione, attenzione e quel pizzico di incoscienza necessaria a rendere perfetta la serata. Un successo voluto aldilà di tutto. Un successo che dimostra ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, che questa squadra forte lo è davvero. E che solo una serie di episodi sfortunati è riuscita a tenerla lontana dalle primissime piazze della classifica. Davanti non c’era una squadra qualunque, bensì quella Giovolley Aprilia, vice-capolista, fino a ieri staccata di sole quattro incollature dalla “lepre” S.Teresa Riva. Una compagine, quella pontina, arrivata quindi a capo Boeo con tutti i santi crismi di squadra da battere. Di squadra dalle grandi potenzialità, in grado di far davvero paura. Aver definito quindi “indomita” la rientrante Macedo e poter estendere questo aggettivo a tutte le sue compagne di squadra non è da considerarsi un puro eufemismo. Bensì il nocciolo stesso del discorso. La Sigel ha affrontato il delicato match con un’attenzione quasi maniacale. Una cura del particolare che l’ha portata a non sbagliare praticamente nulla. Perché, signori miei, non illuda il 3-0 finale: Aprilia non ha fatto certo da sparring-partner, ma ha giocato all’altezza delle proprie possibilità. Però si è trovata la strada sbarrata da una squadra, quella azzurra, che ha annichilito ogni suo tentativo di riemergere dal limbo della disfatta. Tutto è stato centellinato con cura, fino a rosicchiare, nei momenti decisivi della contesa, quegli spazi e quei punti decisivi set dopo set. Migliorando via via l’applicazione meticolosa di schemi e soluzioni che hanno spianato la strada verso il trionfo. Ciccio Campisi, dall’alto della sua sapienza tecnica, ha saputo gestire questo ulteriore momento di crescita delle proprie atlete. Lasciando scorrere i fatti che, in maniera del tutto naturale, andavano via via concretizzandosi. Il coach azzurro ha dovuto rinunciare all’infortunata Sara Giuliani, ma ha potuto finalmente schierare subito la centrale Macedo. Che lo ha ripagato con una prestazione puntigliosa, senza ombra di sbavature. E che ha sfruttato tutta la propria esperienza adattandola alle necessità del momento. Man mano che gli scambi andavano susseguendosi. Quindi con Trabucchi precisa nel palleggio, Centi altra centrale decisiva in molti frangenti, la sicurezza Marcone e la sempre più entusiasmante Scirè di banda, la duttilissima M’bra opposto e la straordinaria Agostino nel ruolo di libero, il tecnico catanese ha potuto supportare al meglio la contesa. Dall’inizio alla fine la gara è stata così un crescendo azzurro. Al quale non sono riuscite a rimanere attaccate le pur brave ragazze di Tonino Federici, che hanno iniziato il match con Gatto palleggiatrice, Lorenzini libero, Borelli e Corvese centrali, Kranner e Liguori schiacciatrici nonché Corvese opposto. Il primo set è rimasto sicuramente il più combattuto, con la Sigel già in vantaggio al primo time-out tecnico (8-5), ma con la Giovolley che non ha assolutamente concesso nulla, giungendo sopra di una lunghezza alla seconda pausa (15-16). Poi lo sprint decisivo delle azzurre, che riuscivano a passare in vantaggio e a mantenerlo (18-16 prima e 24-21 dopo). Fino al tocco decisivo di Michela Buiatti che sorprendeva tutti con il suo guizzo sotto rete. Il risultato aveva l’effetto di caricare a mille la Sigel che, incitata dal numeroso pubblico intervenuto (oltre quattrocento spettatori), provava e azzeccava l’allungo subito prima del secondo time-out tecnico. Con capitan Macedo in servizio le azzurre confezionavano un micidiale e possente break di 9-0. Che dal 12-15 le lanciava fino al 21-15. Azzerando, praticamente, ogni velleità avversaria. Sul 24-16 la Sigel tirava il fiato, ma chiudeva il set su un inequivocabile 25-19. Il canto del cigno di Aprilia arrivava all’inizio della terza frazione: le laziali partivano a spron battuto, forse illudendosi oltre ogni aspettativa. Lo 0-3 iniziale veniva subito rimontato. E subissato dalla voglia di vincere delle lilybetane. Che dopo il primo time-out tecnico (4-8, ultimo scatto della compagine di Federici), riprendevano le giuste misure per chiudere il set e l’incontro su un significativo 25-14. Dando il là alla festa, degno coronamento di una gran bella giornata di sport iniziata con il bellissimo gemellaggio con l’ASD Scuola Rugby Marsala. I cui giovanissimi atleti sono accorsi in massa al PalaBellina. Gemellaggio “battezzato” dalle belle parole di Andrea Lo Cicero, grande campione della nazionale italiana della palla ovale e adesso testimonial dell’UNICEF. La Sigel torna così sull’onda. Rimpianti? Nessuno, visto che bisognerà esser bravi a guardare solo avanti. La squadra azzurra acquista ancora più consapevolezza che ad aspettarla ci saranno tante altre battaglie decisive. Da affrontare giornata dopo giornata. Alla fine tireremo tutti le somme. Avanti così.

Sigel Marsala Volley – Giovolley Aprilia 3-0 (25-21/25-19/25-14)

Sigel Marsala Volley: Trabucchi 1, Centi 4, Scirè 15, Macedo 4, M’bra 14, Foscari, Biccheri, Marcone 8, Giuliani, Buiatti 2, Agostino (L) – All. Ciccio Campisi

Giovolley Aprilia: Corvese 4, Kranner 3, Muzi, Gatto 2, Borelli 6, Liguori 8, Lorenzini (L), Guidozzi, Gioia 7 – All. Tonino Federici

Arbitri: Lorenzo Paolicelli, Antonio Spinelli

                                                                                        UFFICIO STAMPA