E’ sempre un piacere incontrare Vito Marino, titolare della Imex Italiana, golden sponsor della Sigel Marsala Volley. E’ sempre un piacere scambiare quattro chiacchiere con lui e divagare su argomenti di interesse comune, che spesso sconfinano anche nel ricordo dei famigerati “bei tempi”. Il tutto senza alcuna vena di nostalgia, ma solo con la consapevolezza d’aver vissuto bene gli anni migliori. Ci illustra, Vito Marino, quelle che sono le peculiarità di un’azienda che definire “di famiglia” è d’uopo. Visto che all’età di appena diciannove anni, dopo soli quattro anni d’esperienza vissuta collaborando col papà, è subentrato integralmente allo stesso.
– Sono passati 36 anni da allora – ci racconta Vito – Da quando mio padre ritenne opportuno lasciare a me le redini dell’attività – Dalle sue parole trapela tutto l’orgoglio per la fiducia, ricambiata con i successi ottenuto nel corso di tutto questo tempo – La Imex è un’azienda che offre soluzioni, un’azienda cresciuta e diventata un vero punto di riferimento nell’ambito del p.b.i., acronimo di packaging, biotecnologie e impiantistica – Inizia a parlare come un fiume in piena. Come uno che “conosce le cose”, con minuzia di particolari e un linguaggio altamente specializzato. Che lui stesso riesce però a rendere comprensibile ai non “addetti ai lavori”. Un linguaggio che svela, senza retorica, la sua stessa semplicità d’animo. Additivo, aggiungiamo noi, del suo successo. Ci spiega così il significato stesso di “packaging” – Assembliamo di tutto, dalle bottiglie per i prodotti vinicoli fino alle stesse macchine industriali utilizzate dalle cantine sociali, mettendo assieme i vari pezzi prelevati singolarmente – e di biotecnologie – Produciamo sostanze basilari, come i lieviti e gli enzimi, che forniamo a grosse aziende alimentari – Quindi si sofferma sull’impiantistica e sulle soluzioni di riferimento, dalla trasformazione alla lavorazione.
– Siamo ormai un punto di riferimento nel settore – e gli ribadiamo che tutto ciò non può essere che frutto della serietà e dell’ottimo lavoro svolto – Fare impresa in Sicilia – evidenzia Vito Marino – non è, al giorno d’oggi, cosa assolutamente facile. Ma la nostra “vision” è stata fin dall’inizio quella di diventare un’azienda leader. Mentre la nostra “mission” è quella di essere soprattutto veloci ed efficienti. Il successo che riscuotiamo quotidianamente ci incoraggia in tal senso e premia l’ambizione delle nostre scelte – Quindi si sofferma su un passaggio molto importante, che aggiunge ulteriore valore alla ricetta – Abbiamo diversi rappresentanti “fuori zona” ma io stesso mi sobbarco decine di migliaia di chilometri all’anno in auto per raggiungere le destinazioni da noi servite: domani, ad esempio, partirò per Reggio Calabria. Amo il mio lavoro e anche per questo mi affido a collaboratori validissimi, che operano nell’amministrazione, nel commerciale e nel magazzino. Un “roster”- per dirla alla maniera pallavolistica – di otto persone che ritengo di estrema fiducia. Tutti assieme abbiamo saputo trasformare l’azienda in una vera e propria famiglia. E intanto, proprio per dar senso a quanto detto, mi fa gonfiare il petto d’orgoglio il poter avvalermi ormai da quasi cinque anni della collaborazione a tempo pieno della mia figlia maggiore, Roberta. Preziosissima al front-office, vista anche la sua dimestichezza con ben tre lingue straniere e l’esperienza maturata con alcuni master di formazione. Nel solco della migliore tradizione di casa Marino –
E adesso parliamo di volley. Anzi, prim’ancora parliamo di sport – Sono sempre stato uno sportivo. Sin da quando, da ragazzino mi cimentavo un po’ come tutti in varie discipline: il calcio, il basket e anche la pallavolo. Sono cresciuto all’oratorio salesiano, dove, come ricorderete, nacque la gloriosa PGS. Io, in verità, preferivo però correre dietro a un pallone su quel campo polveroso e pieno di sassi. Ma non disdegnavo anche di disputare qualche gara di volley. La mia seconda figlia, Monica, ha fatto parte delle formazioni giovanili dell’attuale società azzurra. Aveva il ruolo di libero ed è stata anche convocata per alcune gare di coppa Italia. Poi, dopo essersi iscritta all’Università in giurisprudenza, ha preferito dedicarsi agli studi. Io, dal canto mio, sono sempre stato vicino allo sport, dando il mio contributo commerciale soprattutto alle squadre giovanili. Vi sarete sicuramente accorti, sabato scorso, che il marchio della mia azienda era in bella vista sulle tute dei ragazzi della scuola rugby “I Fenici”– Gli chiediamo come abbia deciso di sposare il progetto Marsala Volley – E’ un progetto vincente – sottolinea Vito Marino senza mezzi termini – e io, come avete ben potuto capire, sono fatalmente attratto dai progetti vincenti. A far da collante la mia stima e la mia amicizia nei confronti di Massimo Alloro e Maurizio Buscaino, ma anche di tutti gli altri. Così ho accettato alcuni anni addietro di intervenire prima come sponsor, per poi diventare consigliere della società stessa. Il poter mettere in bella mostra il nome della mia azienda sulle maglie di una squadra che gira buona parte dell’Italia è sicuramente motivo di vanto, ma anche inconfutabile veicolo pubblicitario che aiuterà la mia azienda a crescere sempre di più. – Quindi tiene a fare un inciso – Credo tantissimo nello sport pulito e sono convinto, proprio per la partecipazione diretta della quale sono protagonista, che il nostro gruppo dirigenziale è, allo stesso tempo, lungimirante e ben organizzato. Presto ne raccoglieremo i frutti perché, lasciatevelo dire da uno che è cresciuto un un’azienda sin dalla più giovane età, il lavoro paga. E come se paga. – La Imex tra l’altro, aggiungiamo noi, è stata protagonista del triangolare svoltosi in settembre che ha messo in palio il trofeo battezzato con lo stesso nome. Vinto, come si ricorderà, proprio dalla Sigel Marsala Volley, capace di battere anche la Golem Palmi, squadra di A2. Che dire di più se non proseguire assieme alla Imex in questa splendida avventura, con la passione che ci accomuna e che ha travolto Vito Marino, ormai convinto supporter della nostra squadra. E augurare al nostro dirigente tanto successo sulla scia di quello già evidente. Ad maiora.
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