Caro Diario,
ti voglio raccontare di un sogno che ho vissuto.
Un sogno durato 48 ore tra sofferenza, rabbia, delusione, orgoglio e tanto tantissimo amore per la passione della mia vita……la pallavolo!
24.03.16
Il nostro volo per Bologna è in partenza alle 17.30 da Trapani/Birgi. Appuntamento nello spiazzale del Palabellina. Arriviamo puntualissimi. Ci accompagnano i dirigenti della società. Tanti, tutti presenti persino troppi (qualcuno va via perché in sovrannumero). Le battute si sprecano e l’incoraggiamento è d’obbligo. Morale a mille e sorrisi per tutti. Arriviamo in aereoporto e anche qui gli ultimi abbracci e i saluti. C’è ottimismo! Soprattutto cresce l’attesa di travasare sul campo questa terribile energia positiva che si respira nell’aria. Ma un imprevisto cambia l’umore e il viaggio della nostra comitiva. Bologna, aereoporto chiuso.
Un aereo in fase di atterraggio ha procurato un danno alla pista che dovrà essere riparata. Comincia l’attesa. Snervante e lunga. Infinita. Si rincorre la notizia. Si parte?? Non si sa…lo sapremo soltanto in tarda serata. La nostra gioia, l’adrenalina dell’evento mai vissuto si trasforma improvvisamente in rabbia, delusione. Volti tristi e stanchi. Accogliamo la notizia che si parte intorno alle 20.30, quando da Bologna decolla il volo per Trapani. Alle 22.30 atterra il Bologna/Trapani. Alle 23.30 decolliamo alla volta di Bologna (dopo sette ore di attesa in aereoporto!!!). Si arriva a Bologna alle 01.00. Pulmini e viaggio verso Misano Adriatico dove alloggeremo. Alle quattro metto la testa sul cuscino. Stravolti e devastati dovremo fare i conti anche con questo.
25.03.16
Il riposo del letto e l’allenamento mattutino non ammortizza la stanchezza. Ci illudiamo che lo possano aver fatto. Si pranza e ci ributtiamo nell’atmosfera magica del sogno. A pochi metri da noi, il Millennium Brescia condivide la sala pranzo. E’ troppo forte la tentazione di abbracciarla e di farsi fotografare con lei. Manuela Manu Leggeri. Capitano storico di una nazionale Campione del Mondo, pluridecorata e con 326 presenze in azzurro. Scudetti e prestigiosi titoli fanno di lei un “monumento” del volley rosa italiano. Ce la troveremo contro?? Lei sorridente si definisce semplicemente una avversaria. Dall’alto (192 cm!!) della sua modestia proverà a trascinare Brescia verso la Coppa Italia di B1, una che di finali ne ha vissute di ben altro spessore. Il nostro presidente cede alla tentazione.
Ci ri-immergiamo nel sogno alle 16.00. Si torna al palazzetto di S.Giovanni in Marignano e ci prepariamo ad affrontare Lodi. La carica emotiva è tanta. La voglia di entrare in campo e giocarsela è altrettanta. Ma durano entrambe fino alla seconda sospensione tecnica (15-16). Da lì nelle gambe e nella testa ripiombano quelle stramaledette sette ore di ritardo del volo e la fatica immane di una notte da incubo!!
Caro diario, noi non vogliamo accampare scuse e non vogliamo crearci alibi a giustificare la prestazione incolore, ma incosciamente la traversata da Trapani a Rimini via Bologna non può non aver lasciato strascichi profondi nella testa e nel fisico.
Lodi ci prende a pallate. Perdiamo la semifinale male (3-0). Le facce gioiose e cariche di entusiasmo lasciano il posto a maschere di sofferenza e a lacrime di delusione. Il sogno interrompe la sua magia. La realtà diventa incubo.
26.03.16
Nell’altra semifinale il Brescia di Manuela Leggeri soffre con le padroni di casa della Battistelli S.Giovanni in Marignano, ma riescono a spuntarla al tie break dopo oltre due ore di battaglia sotto rete. Quindi sarà Brescia contro Lodi la finale. A noi ci toccherà la finalina per il terzo e quarto posto contro la squadra riminese.
Capolista del girone C, Battistelli si candida a vincere il girone e quindi, se altrettanto faremo noi nel girone D, con tutta probabilità la serie A passerà da questo incrocio.
Tutta la notte si è lavorato con pazienza per ricostruire psicologicamente la squadra. Non stiamo attraversando un periodo di brillantezza, ma l’orgoglio non l’abbiamo lasciato a casa.
Ci si ricompatta e ci si prepara alla partita. Inedita l’ora della finalina. Alle ore 14.30 fischio d’inizio e a seguire, alle 17.30, si assegnerà la Coppa Italia.
Ci guardiamo tra di noi. Le facce sono stanche. Ma la voglia di mostrare alle romagnole il nostro valore c’è tutta. La risposta migliore come sempre la darà il campo.
La nostra partita lungi dall’essere perfetta. Ma rivedere a tratti sul taraflex la “vecchia” Sigel è un piacere per gli occhi. La gara si gioca “punto a punto” contro una squadra che in casa, in campionato, non ha mai perso.
Perdiamo 3-1 con parziali tiratissimi. Buttiamo alle ortiche un quarto set dominato fino al 22-16! Potevamo portarla magari al tie break e giocarcela fino all’ultimo pallone. Ma il periodo è questo e bisogna accettare il verdetto del campo. Stavolta le nostre facce sono impregnate di sudore e rabbia. Ma usciamo a testa alta dal taraflex. Abbiamo rivisto la Sigel di inizio campionato. Queste maregnanesi non ci fanno paura. Sarà una bella battaglia, qualora si ripresenterà l’occasione nei play off, ma ce la giocheremo alla pari.
La Coppa Italia la porta a casa Brescia che vince una finalissima con Lodi di grande livello tecnico ed emotivo, un 3-2 degno di una finale che si rispetti.
Colpisce vedere la Leggeri in lacrime. Una come lei che a quarantenni si emoziona come una bambina per una Coppa Italia di B1 vinta! Questa è la differenza tra una giocatrice normale e il “fenomeno”.
Manuela Leggeri è una campionessa anche in questo!
Spumante, foto, riprese. La premiazione ufficiale cala il sipario sulla manifestazione. Quando ci chiamano al centro del campo per consegnarci le medaglie e la coppa come quarta classificata lo speaker esalta la nostra partecipazione…”Sigel…Pallavolo…Marsala….Sigel…Pallavolo….Marsala” ripete più di una volta dando risalto al nostro magnifico sponsor senza il quale non avremmo potuto vivere questa straordinaria esperienza. Mentre ci calano sul collo le medaglie, penso per un attimo a quello che rappresento. Io sono la Sicilia, sono Marsala, sono lo sport vissuto tra mille difficoltà. Rappresento la pallavolo siciliana, la mia società, cresciuta negli ultimi anni in maniera esponenziale ed oggi rientra di diritto tra le “big” della pallavolo italiana della serie cadetta. Io sono orgogliosa di questo, un giorno lo racconterò ai miei figli.
La stanchezza non frena il nostro entusiasmo. C’è da festeggiare Ana, il nostro “scout-man” che compie gli anni il giorno di Pasqua.
Proviamo a rendere meno amara questa trasferta. Ci credevamo tutte. Ma la fortuna in questo periodo non è proprio al nostro fianco.
Si compenserà tra qualche settimana?…mah chi lo sa….certo noi dovremo anche darle l’opportunità!
27.03.16
Ormai siamo agli sgoccioli della nostra avventura. Poche ore all’alba e decolleremo da Bologna verso Trapani. Questa volta speriamo senza ritardi. Ci abbracciamo ancora una volta. Noi siamo un grande gruppo. Si torna in Sicilia a festeggiare la Pasqua con i nostri cari. Da martedi ci aspetta coach Campisi in palestra. Ci sarà ancora tanto da lavorare perchè i sogni finiscono all’alba ma bisogna prepararne altri.
Voglio scrivere ancora altre pagine come questa. Ho ancora tanta voglia di stupire e di stupirmi.
Caro Diario, al di là del risultato sportivo ho vissuto questa avventura con l’entusiasmo di una bambina e come una bambina ne conserverò nel cuore tutte le emozioni .
Un viaggio nel sogno della mia passione…………
Final Four Coppa Italia B1 femminile di volley…….25 e 26 marzo 2016……….io c’ero!
(dal Diario di una “sigellina”)